Arezzo

Antichissima città etrusca, Arezzo è il fulcro delle quattro vallate di cui è capoluogo di provincia: Casentino, Val Tiberina, Val di Chiana e Val d’Arno. La città è disposta in un’area che necessariamente viene percorsa per attraversare l’appennino, dunque in una zona da sempre abitata.

Testimonianze concrete sull’esistenza della civiltà, conferme date dal ritrovamento di strumenti ed attrezzi in pietra, così come del cosiddetto “uomo dell’olmo”, del quale alcuni resti furono rinvenuti a metà dell’ottocento mentre si realizzava una linea ferroviaria, permettono agli studiosi e agli storici di attribuire alla città un’età vicina al paleolitico.

Resti antichissimi di cinta murarie, in tempi successivi soverchiate da imponenti mura romane, rappresentano ulteriori prove della collocazione storica di Arezzo.

Storiche ed evolute popolazioni che si sono succedute hanno affidato ad Arezzo inestimabili opere d’arte, come ad esempio la Chimera, oggi conservata a Firenze, che da sempre è percepita come simbolo della città di Arezzo. Ogni opera è testimonianza del passato: palazzi, dipinti, affreschi e sculture sacre, monumenti di infinito valore storico-artistico. Arezzo è sicuramente una città da conoscere e da amare.

La vastità e la varietà dell’orografia dei dintorni di Arezzo è strabiliante: si passa dalla pianura della Val di Chiana alle gole del Valdarno, infine alle montagne del Casentino e della Valtiberina. Una condizione climatica particolare contraddistingue da sempre le attività di allevamento e di agricoltura delle vallate aretine: carni bovine della val di chiana, come la bistecca “chianina”, sono conosciute in tutto il mondo per il loro sapore inconfondibile. Ogni anno tonnellate di funghi commestibili e ricercati, tartufi, noci, more e castagni, insieme a molto altro, rappresentano la generosità di questa meravigliosa ed antica terra.

La composizione del terreno, particolarmente fertile,  unita alla diversità delle condizioni climatiche, permette di far crescere e riprodurre il bestiame in cattività, totale o parziale, e di poter ricavarne carni di ogni tipo. La stessa varietà e diversità la ritroviamo nell’ambito dell’agricoltura. Possiamo quindi attribuire alla terra di Arezzo un interessante percorso storico ricco di attività e di grande soddisfazione, che proviene dall’antichità ed arriva, grazie ad una graduale evoluzione, fino ai giorni nostri.

 

La coltivazione dell’olivo

Coltivazione dell’Olivo – Frantoio Donati Gino

Pianta arborea da frutto, l’olivo è originario dell’oriente, ove da sempre viene utilizzato nel settore dell’alimentazione. L’olio extravergine ha quindi  origini molto antiche, e, nonostante l’evoluzione abbia potuto agevolare ed ottimizzare la lavorazione, il principio di ottenimento dell’olio dalle drupe è rimasto praticamente immutato.

L’olivo è un tipo di pianta particolarmente longeva, e che non richiede particolari fabbisogni durante la crescita. La zona di Arezzo presenta condizioni climatiche ottimali. Gli agenti atmosferici più temuti dalla pianta sono: il forte vento, soprattutto se freddo e prolungato, elevata piovosità, ed elevata umidità. Tali caratteristiche non si riscontrano nella toscana dell’entroterra, se non saltuariamente e solo nei periodi più freddi dell’anno. Per contro l’olivo è un tipo di pianta che resiste bene alla siccità, riuscendo anche a trasformare il proprio “modus vivendi”: l’acqua contenuta nei frutti può essere riassorbita dalla pianta, una parte delle foglie può cadere per limitare la traspirazione, e può inoltre  bloccare la crescita dei germogli. I terreni migliori sono quelli non sabbiosi e non soggetti al ristagno.

Nell’area aretina le colline sono caratterizzate dalla presenza di vasti e sani oliveti, che da sempre vivono nel loro habitat ottimale. Gli oliveti aretini regalano frutti ricchi e polposi, da cui si ricava sempre un olio extravergine di oliva di ottima qualità.